Nel 2004 oltre 300.000 erano i bambini che avevano impugnato un’arma o avevano fatto parte di eserciti più o meno regolari. Bambini anche trasformati in kamikaze. Il fenomeno dei bambini soldato rappresenta una violazione gravissima dei diritti umani alimentata da guerre sempre più lunghe e cruente ed il numero adesso è aumentato notevolmente.
Massimo Toschi dell’Ufficio del Rappresentante Speciale del Segretario Generale sui Minori nei Conflitti Armati, dall’ONU contro la piaga dei bambini soldato
Bambini soldato. Chi sono? Per chi combattono?
A farne piccoli e spietati combattenti sono in genere gli eserciti ribelli, ma spesso e volentieri a fare ricorso ai minori sono anche gli eserciti governativi. I bambini soldato nel mondo sono circa 300.000, per lo più si vengono impiegati in Africa, ma non mancano in altre aree del mondo come l’Asia, il Sud America e l’Europa. E, anche se può sembrare folle, non vengono impiegati solo in zone di guerra. In Sud America ad esempio costituiscono la mano armata delle bande che nelle favelas si combattono per il controllo dello spaccio di droga.
Ma perché gli eserciti arruolano i bambini?
Stiamo paradossalmente assistendo in questi anni ad una forma di imbarbarimento delle guerre che nascondono dietro a motivazione religiose, etniche o nazionaliste lo sfruttamento e i traffici illegali di risorse naturali. In questi conflitti sempre più spesso si trova coinvolta la popolazione civile, e soprattutto i bambini, contro ogni diritto internazionale umanitario. Utilizzare i bambini diventa poi una necessità laddove le guerre durano a lungo e bisogna rimpiazzare le perdite con reclute ubbidienti, poco costose e facilmente gestibili. Infine c’è la tecnologia a venire in aiuto a questo genere di eserciti con armi automatiche sempre più leggere: così facili da usare che anche un bambino di 10 anni è in grado di maneggiare un kalashnikov con grande efficacia.
Che cosa ne è di questi bambini?
Per questi ragazzi sopravvivere alla guerra è molto difficile perché vengono impiegati per i compiti più pericolosi come l’attraversamento di campi minati o l’intrusione come spie nei campi nemici, o finiscono per diventare schiavi sessuali. La loro età unita all’effetto delle droghe e dell’alcol – di cui sono costretti a fare abbondante uso per essere più facilmente obbligati a fare ciò che gli adulti vogliono – li rende i soldati più pericoli e aggressivi che ci si possa trovare di fronte e questo li espone alla reazione violenta degli altri eserciti e spesso anche delle truppe di pace che rispondono immediatamente al fuoco invece di tentare di disarmarli. A quelli che sopravvivono alla guerra, restano violente mutilazioni fisiche e psicologiche.
Elisabetta D'Agostino
( Fonte : cooperazione.zione.org )
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